PSICOLOGIA IN PILLOLE
La capacità di “calmarsi” e fronteggiare le nostre emozioni negative dipende in larga misura da come siamo stati accuditi.
Quando un bambino prova emozioni negative, per esempio quando ha paura o percepisce un generico malessere fisico, non riesce a dare una spiegazione a quello che gli accade perché non ha ancora maturato le capacità per discriminare i propri stati interni, ma, soprattutto, non ha ancora sviluppato il linguaggio per poter comunicare a parole ciò che sente.
Per tale motivo, la richiesta d’aiuto compare attraverso il pianto; in questo modo, il bambino invia un messaggio preciso che viene recepito dalla madre o più generalmente dal caregiver.
Il pianto è una richiesta di cura che evidenzia l’attivazione del sistema di attaccamento del bambino e il sistema di accudimento della madre. Questi sistemi motivazionali, sono fondamentali nel processo di crescita e di adattamento pertanto, sono comuni anche nel mondo animale. Provvedendo alla rassicurazione e all’accudimento più in generale, la madre si pone come base sicura, fornendo aiuto e protezione. In questa fase, il bambino comincia a costruire un idea di sè come persona amabile e parallelamente, apprende un modo per regolare le proprie emozioni, accettandole e attribuendo ad esse un valore sostanzialmente non minaccioso.
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